Scritto da Daphné Nucci
Uno degli obiettivi principali di un’azienda in salute è quello di attirare nuovi clienti in modo costante per garantire una continua crescita strutturale, produttiva e, naturalmente, economica.
Per far questo, imprenditori e proprietari stanziano regolarmente somme di denaro più o meno ingenti, a seconda delle capacità, da investire nella pubblicità.
Il marketing tradizionale (o d’interruzione)
Le campagne pubblicitarie tradizionali includono la televisione, la carta stampata e la radio: questi sono, senza dubbio, i canali più utilizzati per fare pubblicità, per parlare al grande pubblico e promuovere un prodotto o un servizio.
Si tratta, tuttavia, di forme pubblicitarie molto costose i cui risultati, se ci sono, risultano difficili da tracciare e monitorare.
Inoltre, sparare nel mucchio (passatemi l’espressione) non è una strategia promozionale sempre vincente: è una modalità pubblicitaria oggi superata, il cosiddetto interruption marketing, ovvero la promozione martellante di prodotti o servizi a un pubblico ampio, non necessariamente interessato, a cui si reca disturbo invece che offrire un aiuto effettivo.
Il permission marketing: la nuova frontiera del web
All’interruption marketing si contrappone il permission marketing , un nuovo modo di fare promozione che si inserisce con maggior rispetto nella vita dei possibili acquirenti. Questo tipo di pubblicità è ben esemplificato nel Search Engine Marketing, il marketing dei motori di ricerca, il cui obiettivo primario è quello di offrire una soluzione a un’esigenza o a un bisogno manifestato dall’utente.
E così dalla carta, dalla tv e dalla radio, la pubblicità si è spostata sul web. Rispetto al marketing convenzionale, la pubblicità online può essere facilmente monitorata e, soprattutto, si può stimare con precisione il R.O.I., il ritorno sull’investimento, cosa molto gradita ai proprietari d’azienda che vogliono sapere dove fanno a finire i loro investimenti e, soprattutto, che introiti portano.
Qualsiasi sia la strategia di marketing scelta, è importante supportarla con attività, per così dire, correlate che contribuiranno ad accrescerne i risultati.
La P.T.O., la pubblicità tramite oggetto
O per usare una terminologia più familiare, gli oggetti promozionali o gadget aziendali.
Si tratta di un metodo molto efficace e non eccessivamente costoso che consente alle aziende di costruire la propria brand identity favorendone la diffusione e la riconoscibilità nei mercati.
Ciò che rende questa strategia pubblicitaria un prezioso complemento alle consuete attività di marketing è l’inversione dei ruoli tra l’azienda che vuole promuoversi e il pubblico che dovrebbe essere il destinatario del messaggio pubblicitario: nella P.T.O., il pubblico stesso diventa una pubblicità in carne e ossa che diffonde il brand in modo naturale e credibile. E lo fa proprio attraverso i gadget brandizzati che l’azienda ha distribuito in forma totalmente gratuita, nella maggior parte dei casi oggetti d’uso quotidiano a cui gli utenti si affezionano e che continuano a utilizzare per anni.
Ma come scegliere i gadget aziendali per promuovere la propria attività?
Oggi il mercato offre una vastissima scelta di oggetti promozionali personalizzabili e, a volte, orientarsi tra così tante opzioni potrebbe essere impegnativo.
Optare per oggetti d’uso quotidiano, preferibilmente in linea con l’attività
Come accennato sopra, è importante optare per oggetti pratici, facili da usare e soprattutto utili in modo che diventino parte integrante della vita degli utenti.
Naturalmente, è importante scegliere prodotti che siano in linea con l’attività aziendale o che rispecchino il carattere dell’azienda.
Facciamo un semplice esempio: un centro estetico potrebbe trarre grandi benefici distribuendo come gadget dei mini kit di bellezza contenenti dei pennelli per il trucco, una spazzola da borsetta con specchio incorporato, degli accessori per la cura delle unghie o oggetti simili che un pubblico formato esclusivamente da donne apprezzerebbe sicuramente.
Scegliere articoli promozionali d’uso generico che raggiungono un pubblico ampio
Qualora il target non sia limitato a un gruppo ristretto di individui, potrebbe essere utile scegliere oggetti generici che possano interessare tipologie di utenti diverse per età, per sesso ed estrazione sociale. Penne sponsorizzate, calendari stampati, tazze, quaderni, portachiavi aziendali, ombrelli promozionali e t-shirt con logo personalizzato sono i gadget aziendali più diffusi. Scegliendo questo tipo di prodotti, l’originalità viene però sacrificata.
Distribuire gadget aziendali durante occasioni speciali
Un’occasione speciale potrebbe essere sia la partecipazione a una fiera sia la ricorrenza di un anniversario o una festa nazionale. In ogni caso, sono i momenti migliori per distribuire prodotti pubblicitari mascherandoli da regali che l’azienda offre generosamente a dipendenti, clienti, fornitori, collaboratori o semplici visitatori dello stand.
In conclusione, i gadget aziendali costituiscono quell’ingrediente essenziale che non può mancare, qualunque sia la strategia pubblicitaria intrapresa, al fine di migliorare l’immagine di un’azienda e la percezione del proprio marchio nel mondo.
Scritto da Daphné Nucci